STUDIO ANSALDI S.R.L.
ELABORAZIONI CONTABILI PER LE AZIENDE
CORSO PIAVE 4 – 12051 ALBA (CN) Tel. 0173.296.611
Spett.le Azienda
ALBA, lì 2 gennaio 2018
OGGETTO: Reddito di inclusione (REI).
Spettabile Azienda,
come è noto, il Consiglio dei Ministri del 29 agosto ha dato il via libera definitivo al Reddito di inclusione sociale (Rei), che andrà a sostituire il Sostegno all’inclusione attiva e l’assegno di disoccupazione Asdi. Diventerà così lo strumento unico nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Partirà dal 1° gennaio 2018, e sarà composto di due parti. Un assegno mensile, che avrà un importo variabile secondo le dimensioni del nucleo familiare. E un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo.
Definizione
«Reddito di inclusione», riassumibile in una misura nazionale di contrasto della povertà, intesa come impossibilità di disporre dell’insieme dei beni e dei servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso, e dell’esclusione sociale. Il reddito di inclusione è individuato come livello essenziale delle prestazioni da garantire in tutto il territorio nazionale e sarà articolato in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona, assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali.
Chi può fruirne
Potranno accedere al Rei le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6mila euro, indicatore ISR non superiore ai 3mila euro, patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20mila euro. E un patrimonio mobiliare non superiore a 10mila euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila euro per i nuclei composti da due persone.
Nella prima fase di operatività il Reddito di inclusione sarà prioritariamente a disposizione dei nuclei con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni.
Il sussidio sarà caricato sulla Carta Rei, che sostituirà la Carta Acquisti. Metà dell’assegno potrà essere prelevato in forma di contante, e l’altra metà speso in negozi convenzionati.
Sarà compatibile con alcune tipologie di situazione lavorativa. Ma non con altri sussidi per la disoccupazione, come ad esempio il Naspi, eventualmente goduti da altri membri del nucleo familiare.
Misura del sussidio
L’assegno mensile dipende dalla dimensione del nucleo familiare. E secondo stime effettuate dal quotidiano La Repubblica in base alla formula contenuta nel decreto attuativo approvato dal Governo, dovrebbe assumere i seguenti livelli:
1 persona: 188 euro
2 persone: 294 euro
3 persone: 383 euro
4 persone: 461 euro
5 persone: 485 euro
più di 5 persone: 485 euro
L’assegno verrà erogato per 18 mesi. E’ rinnovabile, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi.
La seconda componente del Rei è il progetto personalizzato per l’integrazione sociale e lavorativa. Il progetto ha lo scopo di portare la famiglia a superare la situazione di difficoltà. Il progetto non riguarda solo la situazione lavorativa in senso stretto, ma può anche riguardare la ricerca di una casa, la somministrazione di cure mediche e l’educazione dei figli.
Requisiti per ottenere il Rei
Potranno ricevere il reddito di inclusione sociale i cittadini italiani e comunitari. Potranno accedervi anche i cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (ad esempio asilo politico) residenti in Italia da più di due anni.
L’assegnazione del sussidio dipenderà dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dall’indice della situazione reddituale (ISR). Ma anche dal patrimonio mobiliare e immobiliare.
L’indice della situazione reddituale definisce quello che è il reddito realmente a disposizione delle famiglie per far fronte alle spese di tutti i giorni. Rispetto all’ISEE, per calcolare l’ISR vengono sottratte le spese per l’affitto o le spese condominiali.
L’utilizzo di questo secondo criterio ha lo scopo di non escludere le famiglie che versano in stato di povertà ma che hanno la prima casa di proprietà. Purché non abbiano altri immobili che producano reddito.
Come effettuare la domanda
Dal 1° dicembre 2017, le famiglie in possesso dei requisiti familiari ed economici previsti possono richiedere presso il proprio Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso indicati dai Comuni stessi. Il modulo di domanda (allegato alla circolare n. 172/2017) è reperibile sia sul sito internet dell’Inps che su quello del Ministero del lavoro.
Con la circolare n. 172/2017 l’Inps ha illustrato il Rei e ora, con il messaggio n. 4811/2017, ha fornito le prime istruzioni operative in merito alle modalità di presentazione e trasmissione della domanda e alla verifica dei requisiti di accesso alla misura.
Il modulo di domanda ha natura di autocertificazione, da parte del richiedente la misura, del possesso dei requisiti di accesso al Rei. La verifica della fondatezza e veridicità della stessa è in capo all’Inps e ai Comuni. Il Comune, anche per il tramite dei punti di accesso, ha il compito di trasmettere le informazioni contenute nel modulo di domanda, comprensive del codice fiscale del richiedente, in assenza del quale le richieste non possono essere esaminate dall’Inps. Entro 5 giorni lavorativi dalla trasmissione della domanda da parte del Comune, l’Istituto dovrà verificare gli altri requisiti di accesso, non già oggetto di verifica da parte del Comune.
Si ricorda da ultimo che l’Inps con messaggio n. 24 del 05-01-2018 ha rilasciato nuove versioni delle procedure intranet e internet da cui si evidenzia che sono stati effettuati alcuni interventi tecnici che hanno consentito un forte miglioramento prestazionale dei tempi di risposta sia su internet che su intranet.
Lo Studio rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Con i più cordiali saluti.
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